Espressioni d'arte giapponese

Dal 1 al 20 dicembre 2003

Brescia

Presso il Bar Kokeb (ex Bar della Stampa) in P.zza Loggia a Brescia

Gli incontri che il Bar Kokeb e l’Associazione culturale Fuji propongono per il prossimo mese di dicembre hanno lo scopo non solo di far conoscere alcune espressioni della cultura in particolare del Giappone, ma di farle sperimentare direttamente. In attesa del mese di marzo quando il coro Kozukata, formato da 75 ragazze liceali, arriveranno a Brescia per un concerto presso la chiesa di S. Giuseppe e durante il quale si terrà anche una settimana del cinema giapponese, vengono ora proposte alcune forme di arte “minore”. Queste hanno lo scopo di familiarizzarci e metterci in dialogo con lo spirito e l’estetica di una cultura sviluppatasi lontana dalla nostra, ma ogni giorno sempre più presente tra noi.

Anzitutto la cerimonia del tè. Il tè non è solo un infuso di foglie della camellia sinensis. Non è solo una bevanda che serve per dissetare. Il tè è un rito, un culto, una forma di vita. Il tè è arte, è meditazione, è contemplazione. In Occidente e, ancora più in Oriente, e specialmente in Giappone.
C'è un cerimoniale, un rituale, una liturgia. Ci sono regole e norme; c'è un'etichetta e ci sono formalità da seguire. Il tè è soprattutto uno spirito e uno stile di vita.
Prendere parte a una cerimonia del tè vuol dire entrare in comunione profonda con gli altri partecipanti e con l’universo intero: è un senso di condivisione e gratitudine che riempie il momento magico del tè. E' la bellezza della forma che si concretizza nei gesti lenti e solenni del tè. E, mentre si sorbisce lentamente e secondo le regole antiche di secoli, il corpo si ristora, la mente si rafforza, lo spirito si innalza. Offrire e ricevere il tè, nelle movenze ieratiche e stilizzate, diventa arte vissuta che va appresa e sviluppata in tutta una vita.

Poi lo shiatsu (“pressione con le dita”) che evoca l’energia che si muove lungo percorsi precisi (meridiani) del nostro corpo, l’energia che ci permette di svolgere tutte le attività fisiche e mentali, l’energia che se non scorre regolarmente conduce alla malattia e a una situazione di squilibrio emozionale. Lo shiatsu ci offre la possibilità di capire ciò che non va, di impostare un lavoro mirato a sbloccare il flusso di energia e a stare meglio.

L’origami ("Carta piegata") ha per scopo l’apprendimento e la pratica di una vera e propria arte che è un elemento integrante della cultura del Giappone. Le figure di carta piegata appartengono al campo della comunicazione visiva e possiedono, oltre a valenze ludiche e distensive, molteplici potenzialità per lo sviluppo dell’immaginazione in tutte le età.

Il bonsai è l’esigenza di bellezza in stretto rapporto con la natura che supera gli ambiti culturali e si colloca nella dimensione dello spirito. Il bonsai ci riporta al sentimento di sacralità della natura: modellare piccoli alberi secondo certi principi estetici è collegarsi con il taoismo e con lo zen, vuol dire accogliere il potere magico della raffigurazione, vivere le dimensioni ridotte come spazio mitico, separato ed esente dal male e dalla morte.

L'arte tradizionale giapponese delle composizioni floreali, nota con il nome di ikebana, ebbe inizio durante il periodo Muromachi (1333-1568), affondando le sue radici fino all'epoca Nara (710-784) e Kamakura (1180 -1333) con sfumature di carattere buddista o comunque religiose. In un primo tempo l'enfasi era soprattutto data ai materiali e alle forme così come esistono in natura. Una forma libera di ikebana si sviluppò in simbiosi con la cerimonia del tè e per secoli divenne un elemento importantissimo dell'architettura degli interni. Gradualmente la composizione di fiori ha assunto anche idee e concetti filosofici più profondi. Ad esempio, i tre rami fondamentali su cui si dispongono i fiori assumono rispettivamente il significato del cielo/universo, dell'umanità e della terra e la loro composizione deve esprimere l'equilibrio armonico della natura.