MEDICINA TRADIZIONALE GIAPPONESE(Alcune riflessioni del dott. Emanuele Paltrinieri - Lucca - in margine all’incontro di Brescia del 13 gennaio 2003)Parlare della medicina di un popolo, culturalmente e geograficamente cosi lontano da noi, non è facile.Cercherei, nonostante questa difficoltà , di trattare alcuni argomenti di medicina kampo, la medicina di origine cinese, a cui si rifà anche la medicina giapponese, che io negli anni ho studiato e usato nel cammino della mia vita di medico, sia a favore dei miei pazienti che di me stesso e dei miei famigliari. La prima cosa fondamentale, che ho imparato circa 25 anni fa, è stata l'importanza dell’alimentazione. Essa è la base per curare qualunque malattia. Ogni cosa che mettiamo in bocca viene masticata, spesso poco, e scende nel nostro stomaco. Entra nel nostro ciclo digestivo ed influisce in maniera decisiva sul nostro corpo e sulla nostra mente.Per l'uomo, il cibo è sempre stato il problema primario e lo è ancora, anche se in maniera diversa: ci sono milioni di persone che muoiono per mancanza di cibo mentre ci sono milioni di persone che muoiono per il troppo cibo.La nostra è la società degli eccessi. Allora, la prima cosa che bisogna capire prima di affrontare l’argomento della medicina orientale è che il nostro comportamento alimentare è inscindibile da una certa concezione della medicina di curare e di guarire o dal concetto di vivere una vita sana.Lo stesso modo di mangiare tradizionale dei giapponesi è la ricerca di un equilibrio fra i vari cibi. L'uso delle alghe, degli estratti di piante ed erbe oltre che a rendere digeribile il cibo ed a eliminare, senza conseguenze per il nostro organismo, la parte nociva di esso, aggiunge anche le sostanze che mancano o che il nostro apparato digerente non saprebbe assimilare se non con maggior fatica e dispendio di risorse.Questo non vuol dire che tutte le tecniche di cura tradizionali siano conosciute o diffuse dappertutto. Per la situazione geografica del Giappone, ogni regione aveva dei medici illustri che usavano, e naturalmente hanno tramandato ai loro allievi, tecniche diverse che si completano a vicenda. I metodi di cura, diversi dalla nostra concezione occidentale, che ho appreso sono i Therumi o thermie che hanno la proprietà di dare energia al corpo, seguendo le linee maestre dei meridiani e della reflessologia orientale, e la Lampada Kuroda, lampada ad arco voltaico, con i due elettrodi che sono fatti di carbone e di un minerale che nella accensione della lampada, e per la durata della cura, irradiano le parti del corpo secondo un protocollo di punti stabiliti dal medico e secondo un tempo determinato. La fototerapia è una metodica non nuova in quanto un medico svedese ha avuto il Premio Nobel nel 1906 per avere costruito la prima lampada ad arco voltaico ed avere curato dei pazienti affetti da malattie della pelle con questo metodo.Normalmente il popolo giapponese, come tutti sappiamo, fa tradizionalmente uso di bevande calde e beve spesso il famoso tè verde (ryokucha), ma esiste una grande quantità di bevande e di prodotti che fanno parte della medicina kampo, che viene utilizzata giornalmente per il benessere della persona, sia in maniera preventiva che per curare. C’è, ad esempio, l'estratto delle foglie del kuzu, utile per le persone anemiche, e di grande ausilio nella cura delle allergie, l'estratto di prugna selvatica, chiamato meitan, utile per le persone che soffrono di gastrite e disturbi digestivi, e moltissimi altri prodotti di origine naturale. La presentazione dei principi su cui si basa questo tipo di medicina, l’esposizione di cure preventive e terapiche, la descrizione di prodotti, di metodi e di casi che io ho curato, sia della mia specialità che è l'ortopedia, che di altre patologie che ho avuto l'opportunità di seguire, tutto questo è l’oggetto del mio intervento a Brescia.L’incontro è rivolto sia a medici e professionisti che già lavorano nel settore sanitario, sia a un pubblico più vasto.